• I carri armati italiani

Dalla fine della Grande Guerra sino ai primi anni Quaranta l’Italia approntò una forza corazzata dotata soprattutto di carri armati leggeri, particolarmente adatti, secondo le teorie dell’epoca, ai terreni montani dei confini settentrionali della penisola. In seguito apparvero i carri veloci (poi denominati carri leggeri), piccoli e sprovvisti di torretta girevole, che nonostante il soprannome di “scatola di sardine” si dimostrarono adatti alla meccanizzazione di massa. Le esperienze sul campo in Africa orientale e in Spagna misero in evidenza i limiti di tali veicoli, che furono impiegati sempre più limitatamente fino all’avvento del carro leggero L6 e dei medi M11, M13, M14 e M15. Dopo l’entrata in guerra nel giugno 1940, le prime azioni in Francia, nei Balcani e in Africa settentrionale e orientale ebbero in genere esito disastroso, ma dagli inizi del 1941 le truppe corazzate italiane seppero dimostrare capacità e coraggio, pur nella generale inferiorità di materiali rispetto agli avversari e all’alleato tedesco. Anche se i semoventi riuscirono a migliorare la situazione, furono gli equipaggi a supplire alle mancanze tecniche e di comando, in particolare in Africa settentrionale fino alla resa in Tunisia (maggio 1943), servendo nelle celebri divisioni corazzate “Ariete”, “Littorio” e “Centauro”, e nella divisione motorizzata “Trieste”.


Filippo Cappellano è tenente colonnello di fanteria carrista dell’Esercito italiano. Ha prestato servizio per oltre vent’anni presso l’Ufficio storico dello Stato maggiore dell’esercito, di cui è stato direttore dell’archivio e capo ufficio. Ha all’attivo numerose pubblicazioni di storia militare. 



Pier Paolo Battistelli ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia militare all’Università di Padova. Studioso della politica e della strategia tedesca e italiana durante la Seconda guerra mondiale, ha pubblicato vari saggi sul tema in Italia e all’estero, e ha collaborato con l’Ufficio storico dello Stato maggiore dell’esercito. Fra le sue numerose pubblicazioni presso Leg, ricordiamo Afrika Korps (2023) e Le Camicie Nere (2023). 


Autori: Filippo Cappellano – Pier Paolo Battistelli

Illustratore: Richard Chasemore
Traduttore: Daniele Guglielmi

Collana: BAM Armi, n. 132
Pagine: 200


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I carri armati italiani

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