Autore: Rose Mary Sheldon
Traduttore: Rossana Macuz Varrocchi
Collana: BAM,Biblioteca d’arte militare, Maior, n. 100
Le attività di
intelligence sono sempre state parte integrante degli affari di stato, tanto
che senza di esse i Romani non avrebbero potuto edificare e salvaguardare il
loro impero. Sia in età repubblicana che in età imperiale, i Romani furono
consapevoli che, per difendere i confini, per controllare la popolazione, per
tenersi al passo con gli sviluppi politici all’estero e per garantire la
sicurezza interna del loro stesso Stato, occorreva disporre di un mezzo utile a
raccogliere informazioni, di uno
strumento in grado di orientare efficacemente le decisioni. La definizione di
“attività di intelligence” in realtà include una vasta gamma di argomenti, solo
approssimativamente legati alla messa in pratica di quelle arti da parte dei
servizi di informazione dei nostri tempi. L’Autrice usa il concetto moderno di
“ciclo di intelligence” per rintracciare le attività segrete praticate dai
privati cittadini, dalle istituzioni governative e militari. La varietà è
ampia: spazia dalle attività di spionaggio e di controspionaggio alle azioni
segrete, dalle operazioni clandestine all’impiego di codici e di messaggi
cifrati, fino ad altre tipologie di interventi, tutti affari di intelligence di
cui è rimasta traccia documentata nelle fonti antiche. Questo libro, oltre a
demolire il mito secondo cui le attività di guerra segreta sarebbero
un’invenzione moderna, costituisce uno dei più documentati contributi alla
ricostruzione della storia della Roma antica tra quelli prodotti dalla
storiografia statunitense.
Guerra segreta nell'antica Roma. Intelligence e spionaggio dalla Repubblica al 284 d.C.
- Codice Prodotto: LEG9788861021525
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