Autore: Christopher Chant
Traduttore: Basilio Di Martino
Curatore: Maurizio Pagliano
Collana: BAM - Biblioteca di Arte Militare, Assi dell'Aviazione, n. 11
Pagine: 172
Allo scoppio
della Prima guerra mondiale, la forza aerea dell’Austria-Ungheria era
costituita da soli 35 velivoli; successivamente, l’industria aeronautica
dell’Impero ne produsse un numero limitato e di scarsa qualità. In una prima
fase, i piloti austro-ungarici che operavano sui fronti serbo e russo, di
fronte a una controparte che disponeva di pochi aeroplani e ancor più antiquati
di quelli del nemico, ottennero un discreto successo. Malgrado la caduta della
Serbia, nel 1915, dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia,
l’Austria-Ungheria continuò a misurarsi su due fronti: contro quello italiano,
statico, e contro il ben più fluido fronte russo. Gli assi imperial-regi della
caccia si batterono con valore e spesso con risultati notevoli, nonostante le
pesanti difficoltà determinate dalla situazione geografica, dal clima e dalle
condizioni operative.
Assi austro-ungarici della Grande Guerra (Gli)
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